Ieri, 25 ottobre 2024, presso l’Ufficio Postale Reggio Emilia 5 in via F.lli Cervi, ha avuto luogo un grave episodio di discriminazione che merita di essere denunciato pubblicamente.
Un uomo trans* si è recato nell’ufficio postale per ritirare un pacco, ma l’addetta allo sportello, nonostante sia stata debitamente informata della situazione, si è inizialmente rifiutata di consegnare il pacco, sostenendo che i documenti di identità non rettificati (non ancora aggiornati al nome scelto) non fossero sufficienti. A fronte della richiesta dell’addetta, il ragazzo è tornato successivamente con ulteriore documentazione attestante la corrispondenza tra la sua identità elettiva e quella anagrafica, tra cui l’atto giudiziario presentato in tribunale per la richiesta di modifica del nome. Tuttavia, l’addetta ha dichiarato che tale documentazione non fosse valida e che non potesse accettarla per il ritiro. Solo dopo aver espresso l’intenzione di coinvolgere le forze dell’ordine, l’addetta ha consegnato il pacco.
Questa vicenda ha rappresentato una grave violazione della privacy, poiché la persona trans è stata costretta a fornire dettagli riservati e documenti personali all’addetta senza un vero motivo, oltre che una spiacevole umiliazione pubblica di fronte agli altri clienti in attesa.
“Chiediamo una formazione adeguata per il personale degli uffici postali” dichiara Jacopo Vanzini, presidente di Arcigay Gioconda Reggio Emilia, “finalizzata a promuovere il rispetto e la comprensione delle diversità di genere. È fondamentale che tutti gli operatori dei servizi pubblici siano preparati a trattare le persone in maniera dignitosa e rispettosa, indipendentemente dalla loro identità di genere o dallo stato di rettifica dei loro documenti.”
Le segnalazioni di discriminazione come questa devono essere prese seriamente e trattate con la professionalità che meritano. Pertanto, a seguito di questo episodio, sono necessarie risposte chiare e azioni concrete da parte della direzione di Poste Italiane, accompagnate da un impegno verso l’adozione di politiche inclusive, che garantiscano il diritto di accesso ai servizi pubblici a tutti i cittadini.