ALBERTO NICOLINI RICONFERMATO PRESIDENTE. AL VIA IL NUOVO DIRETTIVO. IMMIGRAZIONE, DIRITTI DELLE PERSONE TRANS E LEGGE CONTRO L’OMO-TRANSFOBIA I PRIMI OBIETTIVI
Un nuovo direttivo e obiettivi ambiziosi per i prossimi tre anni, tra cui impegno sui temi dell’immigrazione, del contrasto all’omo-transfobia e sui diritti delle persone trans, ma anche il progetto di una nuova sede e ulteriore impulso all’agenda politica in vista delle prossime elezioni. Sono questi i risultati raggiunti martedì 28 novembre, al termine del partecipato Congresso territoriale di Arcigay Gioconda Reggio Emilia, che ha rinnovato le sue cariche istituzionali. Riconfermato Presidente Alberto Nicolini: vice presidente e Segretaria dell’associazione sarà Chiara Calestani, che lavorerà insieme a Fabiana Montanari, Sara Grimaldi, Giulia Ciriello, Christian Leonardo Cristalli, Francesco Eftepelagos, Giuseppe Moscato e Simona Silvestri. Tra le novità più importanti, la nomina (uno dei primi casi in Italia) di Tony Andrew, attivista nigeriano con status di rifugiato politico, scappato dal suo Paese a causa di persecuzioni in quanto gay, che curerà i rapporti con i richiedenti asilo Lgbti, aiutandoli nel loro percorso di inclusione in Italia. Le stime dicono che almeno un centinaio dei richiedenti asilo ospitati recentemente a Reggio Emilia sono omosessuali, transessuali o bisessuali in fuga da paesi in cui ciò li pone a rischio di persecuzioni sociali, carcere (in 55 paesi) e pena di morte (in 7 paesi).
Si rinnova anche il Collegio dei revisori dei conti, che vedrà come Presidente Andrea Giberti, e come membri ausiliari Dario De Lucia e Lucia Lusenti.
Tra i punti più importanti del nuovo mandato, l’impegno di Arcigay Gioconda a favore delle persone migranti e dei nuovi italiani, già evidenziato pochi giorni fa al Consiglio Nazionale di Arcigay con la presentazione da parte di Alberto Nicolini di una mozione – approvata all’unanimità – per schierarsi apertamente a favore della legge sullo Ius soli. Non solo: a Reggio Emilia Arcigay inizierà tra poche settimane un percorso formativo con gli operatori dell’accoglienza, risultato raggiunto grazie alla sensibilità delle cooperative del territorio.
“In un anno, anche grazie al percorso del REmilia Pride e al sostegno concreto dell’amministrazione comunale, siamo cresciuti, raddoppiando gli iscritti” dice Alberto Nicolini. “Era quindi giusto che il nostro direttivo riflettesse i nuovi soci e le nuove socie. Oggi il direttivo rappresenta concretamente lesbiche, gay, bisessuali, eterosessuali, persone trans e migranti. Il nostro volto e le nostre parole sono segno dell’inclusione e della visibilità: un atto dirompente in una società per decenni votata al silenzio e all’esclusione. Ringraziamo in particolare il Gruppo Trans Bologna per la sinergia e per la decisione di percorrere un pezzo di strada fianco a fianco. Il REmilia Pride, che verrà presto ripreso nella sua formula da altre città, ha portato anche questa consapevolezza. Mentre andiamo a congresso, tuttavia, si moltiplicano le segnalazioni di eventi discriminatori, anche di sangue, anche presso di noi; per questo diciamo: avanti a tutta forza con la legge di contrasto all’omo-transfobia!”.